19-03-2018
Fonte Agenzia Entrate :Si tratta di una serie di agevolazioni fiscali finalizzate a favorire l’acquisto di immobili da destinare ad abitazione principale. Per esempio, con i benefici “prima casa” sono ridotte sia l’imposta di registro, se si acquista da un privato, sia l’Iva, se si acquista da un’impresa. Inoltre non sono dovuti imposta di bollo, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie sugli atti assoggettati all’imposta di registro e quelli necessari per effettuare gli adempimenti presso il catasto e i registri immobiliari.
A chi interessano
Queste agevolazioni interessano chi acquista un’abitazione principale e, in generale, si applicano quando:
il fabbricato che si acquista appartiene a determinate categorie catastali: A/2 (abitazioni di tipo civile); A/3 (abitazioni di tipo economico); A/4 (abitazioni di tipo popolare); A/5 (abitazioni di tipo ultra popolare); A/6 (abitazioni di tipo rurale); A/7 (abitazioni in villini); A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). Le agevolazioni prima casa non sono ammesse, invece, per l’acquisto di un’abitazione appartenente alle categorie catastali A/1 (abitazioni di tipo signorile), A/8 (abitazioni in ville) e A/9 (castelli e palazzi di eminenti pregi artistici e storici).
il fabbricato si trova nel comune in cui l’acquirente ha (o intende stabilire) la residenza o lavora;
l’acquirente rispetta determinati requisiti (non essere titolare di un altro immobile nello stesso comune e non essere titolare su tutto il territorio nazionale di diritti di proprietà, uso, usufrutto, abitazione o nuda proprietà, su un altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle agevolazioni per l’acquisto della prima casa). Dal 1° gennaio 2016, i benefici fiscali sono riconosciuti anche all’acquirente già proprietario di un immobile acquistato con le agevolazioni, a condizione che la casa già posseduta sia venduta entro un anno dal nuovo acquisto.
Quali vantaggi
Se il venditore è un privato o un’impresa che vende in esenzione Iva, le imposte da versare con i benefici “prima casa” sono: imposta di registro proporzionale nella misura del 2% (con un m inimo di almeno 1.000 euro)(invece che 9%); imposta ipotecaria fissa di 50 euro; imposta catastale fissa di 50 euro. Se, invece, si acquista da un’impresa, con vendita soggetta a Iva, le imposte da versare con i benefici “prima casa” sono: Iva ridotta al 4% (invece che 10%), imposta di registro fissa di 200 euro; imposta ipotecaria fissa di 200 euro; imposta catastale fissa di 200 euro.
''Esempio pratico : se un privato acquista da un altro privato una casa dal valore fiscale di 50.000 Euro (il valore fiscale prima casa è dato dalla rendita catastale moltiplicata per 115,50) invece di pagare 4.950 euro ne pagherà 1.000 con un risparmio di 3.950 euro . ''
Da tenere presente e di fondamentale importanza sapere che in caso di accensione di un mutuo l'imposta sostitutiva (che la banca trattiene dall'importo richiesto per versarla allo stato) invece di essere al 2% sull'erogato del mutuo si riduce allo 0,25% .
''Esempio pratico su un mutuo di 100.000 € invece di essere 2.000 euro l'imposta si riduce a 175 euro con un risparmio di 1.750 Euro .''