14-11-2018
MERCATO
Prezzi delle case in aumento nelle perizie dei mutui
Dalle perizie effettuate per i mutui arrivano segnali positivi sul fronte dei prezzi delle case. Trainate soprattutto dal nuovo, le quotazioni al metro quadrato degli immobili forniti in garanzia nel terzo trimestre 2018, secondo la Bussola Crif-Mutuisupermarket, hanno fatto segnare un aumento pari al +0,8% su base annua.
«Questa dinamica positiva – si legge in una nota – è la prima registrata a partire dall’anno 2011. Analizzando il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia sul periodo 2011/2017 emerge, infatti, una contrazione media dei prezzi degli immobili pari a -22,2%».
A livello territoriale gli scostamenti dalla media sono abbastanza significativi: «l’incremento maggiore si registra nel Centro, con un +1,9% rispetto al terzo trimestre 2017, e nel Nord Ovest con un +0,3%, mentre nelle macro aree Nord Est e Sud e Isole si registrano rispettivamente riduzioni del -1,3% e del -1%».
Si tratta di un dato che fotografa solo gli immobili per cui è stato chiesto un finanziamento ipotecario (circa il 60% del totale) e che può essere influenzato dal tipo di case acquistate quest’anno rispetto alle transazioni effettuate nel 2018, tuttavia è un segnale incoraggiante. Sia rispetto agli ultimi dati Istat che – pur registrando una variazione positiva su base congiunturale e per le nuove costruzioni – nel secondo trimestre segnavano ancora l’ennesima flessione delle quotazioni. Sia rispetto alla stagnazione mediamente registrata dai principali operatori del settore, anche se con alcuni distinguo in alcune zone delle grandi città e per alcuni segmenti del mercato di pregio. Il tutto in un contesto di crescita delle compravendite che dura ormai da alcuni anni.
Il dato delle quotazioni si inserisce in un mercato dei mutui ancora in salute, caratterizzato da tassi che rimangono molto bassi. Per una operazione di mutuo di 140mila euro, durata 20 anni, valore immobile 220mila euro, la media trimestrale dei migliori spread si conferma per mutui a tasso variabile allo 0,7% e per i mutui a tasso fisso a valori molto prossimi allo zero.
Anche se le surroghe superano ancora il 33% del totale delle operazioni monitorate sul canale online, i l peso delle erogazioni con finalità acquisto «continua a crescere con continuità da oltre 18 mesi, raggiungendo il 58% del totale erogazioni nel terzo trimestre 2018 contro un 43% del terzo trimestre 2017».
Tuttavia «lo scenario incerto che si è consolidato nelle ultime settimane – si legge nella nota – potrebbe indurre privati e famiglie ad adottare un approccio attendista e a posticipare le decisioni relative a un investimento importante come quello sulla casa».
«Il pricing dei mutui, nel corso degli ultimi due trimestri stabile a livelli di minimo storico, è risultato quanto mai favorevole per supportare i nuovi progetti di acquisto ma, anche in questo caso, c'è il timore di un ulteriore incremento dei tassi applicati. A questo riguardo – commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it – rileviamo già i primi segnali di rialzo dei tassi per i mutui a tasso fisso, in buona parte correlati a un ritardo di revisione dei tassi finiti di offerta a fronte di aumenti degli indici Irs. La situazione in termini di liquidità del sistema bancario rimane positiva al momento, ma il protrarsi o l'accentuarsi di tensioni sui mercati finanziari interni e internazionali e l'evolversi del dialogo politico in corso a livello europeo, sono elementi correlati che potrebbero a tendere innescare dinamiche di significativo aumento spread sui mutui».
«Il mercato residenziale italiano – afferma Stefano Magnolfi, executive director Crif Real Estate Services – sta cercando di intraprendere la strada della ripresa non solo sul fronte del numero di transazioni effettuate ma anche con riferimento ai prezzi, sebbene i rialzi di questi ultimi siano concentrati soprattutto sul segmento del nuovo, sinonimo di una qualità migliore rispetto alle abitazioni usate. Una qualità che oramai è pressoché imprescindibile per le esigenze di una domanda sempre più selettiva, soprattutto in termini di efficientamento energetico. A tal fine gli istituti di credito si stanno progressivamente attrezzando per fornire condizioni più favorevoli, quali tassi di interesse inferiori o un rapporto più elevato fra l'importo del mutuo e il valore dell'immobile (Ltv), a chi acquista immobili poco energivori o chi effettua interventi di efficientamento sull'esistente».